Ulp! È da molti anni che mi rammarico di non riuscire mai a dare una forma ben definita alle mille storie che mi vagano in testa… e sono molti anni che mi riprometto di mettermi di impegno e fare lo sforzo creativo di “filtrare” storie così nitide nella mia immaginazione in forme altrettanto potenti ma accessibili a tutti (sarebbe a dire a scriverle). Ora che però lo sto effettivamente facendo e che (per scelte di impostazione) ho deciso di scriverne personalmente la prefazione, mi accorgo di quanto profonde corrano le radici di questi sogni e quanto abbiano dovuto decantare e maturare per diventare quei brevi lampi, quei sogni che mi colpiscono quando la mia mente è girovaga… Questo in particolare poi è difficile quanto quello della “LineaGothica” se non ancora di più. E questa volta, essendo un racconto, una storia, un personaggio che mi appartiene completamente, mi sento anche in un certo senso in dovere di presentarlo.
Tutto comincia con Caron… “Chi è Caron?” è la logica domanda a questo punto della storia (sempre che non abbiate già letto i racconti nel qual caso avreste già una parte della risposta). Caron è il nome di un personaggio nato, guarda un po’, dalle mie sessioni di giochi di ruolo… Come Luna e Sara, Caron è un personaggio che io ho interpretato in storie altrui, ma, a differenza dei primi due, il tempo che ho “passato” con lei (Sì, anche questo è un personaggio femminile, se ve lo steste chiedendo) è stato più lungo e questo mi ha permesso di levigarlo e “pensarlo” molto più a lungo. Ciò mi ha dato il tempo di creare intorno a lei una dettagliatissima ambientazione e di farne un personaggio davvero completo. Tra i molti che attendono sulla soglia della mia penna, Caron è stata scelta forse per “Onore di Servizio” essendo infatti nata nel 1995 se non ancora prima. Era inoltre uno dei pochi personaggi di cui avevo già provato a scrivere qualcosa (cioè il background, come Luna e Sara) anche se era in forma assolutamente di appunti ed è inoltre andato disperso in qualche sistemazione della mia camera. La cosa strana, però, è che la scelta è caduta su di lei proprio per la sua “difficoltà”. Infatti, ed è un problema che ho con molti dei miei personaggi di vecchia data, il problema principale per introdurre Caron è proprio che per “spiegarla” non si potrebbe che partire dall’inizio e scrivere a fiume fino a che ogni singolo dettaglio non fosse esaurito e spiegato. Non ho idea di quale volume di carta questo richiederebbe, ma temo che “Il Signore degli Anelli” risulterebbe un formato tascabile al confronto… sigh… Questo dovrebbe rendere il personaggio di Caron il meno adatto per uno scrittore come me che ha una certa “fretta” di produrre e pubblicare e che certo non può impelagarsi in una specie di “opera prima” tanto lunga e pretenziosa (specie poi perché non sono Tolkien e un simile mattone risulterebbe buono solo per curar l’insonnia). Il fatto è, tuttavia, che l’alternativa allo spiegare tutto è il non spiegare affatto… e questo risulta congegnale. Infatti il personaggio di Caron è tanto vivido nella mia mente che può “vivere” anche in un brevissimo scorcio della sua storia nel quale non è necessario spiegare per bene “chi come e perché”, a condizione che il brano si concentri in maniera preponderante su emozioni o riflessioni che possono essere raccontate con brevi e circoscritte “pennellate”. E questo significherebbe produrre dei Racconti Brevi… Che guarda caso sono proprio ciò di cui ho bisogno. L’idea ha preso forma in realtà molto tempo fa: ho infatti sempre avuto dei problemi a concentrare le mie storie in racconti “brevi” e per un lungo periodo ho proprio pensato di non saperli scrivere. Il primo racconto breve che scrissi fu proprio di Caron. Mi resi conto che, sebbene a rileggerlo ora si senta la sua “giovanilità”, anche se in esso non avevo spiegato assolutamente nulla di quell’universo che era Caron, la forza emotiva riusciva a traspirare. A anni di distanza ho voluto provare a ripetere l’esperimento e, sebbene sia ancora un principiante nelle composizioni brevi, vedo che mi trovo più a mio agio e che forse ne può venire qualcosa di buono… Così eccoci qui.
Ora, prima di lasciarvi alla lettura di questo ennesimo esperimento, un paio di paroline doverose per un'introduzione… E cioè la risposta (benché in brevissima forma) alla prima domanda: Chi è Caron?
Dunque, Caron è una Cacciatrice di Non-Morti. Le sue storie, infatti, sono ambientate in un mondo fantasy, uno di quelli cioè dove esistono ancora i re, le spade e la magia, oltre che, ovviamente, i draghi. Il mondo è ovviamente mutuato dalla mia decennale esperienza di Giochi di Ruolo Fantasy ed è quindi un poco più “attivo” di quello Tolkeniano; sarebbe a dire che, se raramente potete leggere di Gandalf che lancia un incantesimo e sentite parlare degli orchi giusto perché sta per scoppiare la guerra finale tra il bene e il male, nelle ambientazioni “classiche” del gioco di ruolo esistono invece le scuole di magia e gli orchi sono giusto a un tiro di catapulta, là oltre le colline settentrionali e il loro capo si chiama Ach-Um e, ovviamente, le cripte abbandonate e le torri nelle paludi brulicano dei terribili non-morti. Per chi non fosse avvezzo a questo termine, spiego brevemente: il termine non-morto credo che sia stato usato da Braham Stoker per definire il suo “Dracula”, cioè il vampiro. Una creatura che vive nonostante sia morta. Credo che poi chi si è occupato di fantasy e di giochi di ruolo in generale, abbia esteso questa definizione a tutti i simili orrori notturni, cioè, non solo i vampiri sono non-morti, ma in effetti anche gli zombie, che per definizione sono, appunto, dei morti viventi. Non possono ovviamente mancare all’appello anche le mummie, cadaveri imbalsamati che si risollevano per punire i loro profanatori, o gli spettri, spiriti che non possono riposare a causa di qualche questione non chiusa in vita, ma la lista poi si è fatta davvero lunga. Essenzialmente, i racconti di Caron girano di solito attorno alle sue cacce, alla sua incessante ricerca di queste prede per la cui distruzione lei nutre una vera e propria brama… Il perché e il per come ve lo spiegherò probabilmente nell’unico racconto “lungo” della serie che, con un po’ più prosaicità di come sono scritti gli altri, spiegherà da dove viene e come è nata Caron. Nel frattempo lasciatevi portare lungo un cammino buio al passo de...

...La Marcia Funebre di Caron.

P.S.: Ma sapete che, ora che ci penso, in tutte queste parole, mi sono dimenticato di mostrarvi l'immagine che ha dato vita alla Gelida Bellezza di Caron? Ve la metto qui: è una mia riedizione di una fanart di un autore giapponese di cui ho perso le tracce... Il soggetto originale, pernsate un po' era... No, forse è meglio che proviate ad immaginarlo da soli. In effetti tra la chiave di lettura originale e la mia riedizione, probabilmente ora non centra più nulla. Un'ultima nota: il disegno contiene un errore "madornale" che non sono riuscito, o forse non ho voluto, correggere. Lettori della settimana enigmistica: "Aguzzate la Vista!"
P.P.S.: Ciascun pulsante sopra all'immagine vi mostrerà le varie "versioni" in cui ho immaginato Caron. Le prime due sono lei con il volto scoperto e con la Maschera d'Argento. Le altre la raffigurano nella sua versione "Diabolica".... Come? Non vi avevo mai detto del patto che fu costretta a stringere con le forze infernali... Ehm... Be', sono certo che prima o poi vi racconterò anche questa storia >_<!