Torment

Come i rumori, gli oggetti e tutto il resto, anche le “persone” presero forma di fronte a lei… E se credeva di essere stata disgustata dalle sensazioni vuote e “profane” che quel luogo le comunicava, le persone giunsero invero a terrorizzarla… Tutti intorno a lei erano curvi e deformi, la loro pelle grinzosa e coperta di piaghe disgustose, i loro volti stravolti, la pelle tesa su di essi come avessero mal indossato una calza tre taglie più grossa, le loro bocche allargate a dismisura, a mostre file di denti aguzzi e degradati allo stesso tempo… Il suo cuore Oscuro parve fermarsi per un attimo incerto sul da farsi, poi la fece infine voltare verso le sue sorelle per chiedere spiegazioni.
“Cosa… Cosa è successo a tutte queste persone?” Chiese mentre quelle strane “cose” le passavano a fianco e rivolgevano il capo dai capelli radi e unti verso di lei, forse udendo le sue parole.
“Nulla” Fu la Gelida risposta della Gelida Sorella… Per qualche istante lei tornò a voltarsi verso il paesaggio che stava sempre più prendendo corpo, cercando di vedere se la deformità di quegli esseri non fosse solo un effetto passeggero dovuto alla sua transizione tra i due mondi, ma essi rimasero terribili da sopportare…
“Nulla è successo a loro…” Precisò Notturna la sua prima guida “È successo a Te” La giovane, a quella affermazione, si voltò nuovamente verso i “passanti”, poi ancora le sue sorelle, che la vegliavano con sguardi cinerei da poco oltre la soglia, forse aspettando di vedere se avrebbe inteso da sola… ma lei era ancora troppo acerba… “Come ti ho detto – Riprese Notturna – Il sipario per te è ormai caduto… Non c’è più nulla che possa nascondersi alla tua vista… Gli uomini che prima ti si presentavano come sicuri, abili e… amichevoli… ora hanno la possibilità di essere sinceri davvero… grazie ai tuoi nuovi occhi… Come ti ho detto, puoi constatare da te quanti siano rimasti “uomini” davvero una volta che i tuoi occhi hanno strappato loro di dosso quei buffi costumi che chiamano “atteggiamenti” e “apparenze”…” Qualche istante passò silenzioso, mentre lei fissava le creature, cercando di convincersi che erano in effetti le stesse persone da cui amava sentirsi circondata, anzi, forse erano proprio le stesse che aveva chiamato così scioccamente “amici”… La sua sorella Suspiria le giunse di soppiatto alle spalle, silenziosa ed insinuante come la drammatica sensazione che la stava assalendo di aver condiviso la sua “vita” con queste abiette creature. Le braccia della sorella le cinsero le spalle mentre il capo dalla chioma fulgente le si avvicinava alla guancia per sussurrarle delle ciniche domande.
“Che ti succede? Non ti piacciono? Non devi aver paura, sai? Sono persone… I tuoi amici…” Le creature viscide parvero prendere più interesse nella scena e potè addirittura notare con la coda dell’occhio che una di esse si era fermata a guardarla.
“Loro… Mi possono vedere..?” Chiese ancora incerta di come quei due mondi interagissero effettivamente.
“Certo! Non essere sciocca…” Continuò sempre con tono sarcastico “Possono avere le orbite cave o riempite di vermi, ma non sono ciechi… purtroppo per loro…” Soggiunse stringendo il sorriso che da beffardo divenne ghignante. Dal canto suo, lei cominciava a trovare più confortante che fastidioso l’abbraccio in cui la sorella la avvolgeva e prese a sua volta ad afferrarsi alle mani di lei, come per reggersi. Fu proprio allora che, pensando a quanto la sorella le fosse vicina, notò che gli sguardi orribili sembravano posarsi anche su di lei…
“Ma… Possono vedere anche te? Come…”
“Ma certo che possono, sciocchina!” Continuò mimando una fastidiosa voce petulante
“Sei… Sei… Da questa parte?” Chiese meravigliata dalla tranquillità e dalla sicurezza con cui la sorella aveva compiuto quel passaggio. Notturna stessa aveva detto quanto fosse per loro più difficile che per lei… D’altro canto, ricordò, aveva anche detto che Suspiria…
“Certo che sono qui con te… Non avrai pensato che ti avrei lasciata da sola in questo brutto posto… Sei la mia sorellina, no? E poi… Adoro questo posto!” A quelle parole l’Oscura sorella trasalì un poco, non comprendendo.
“Co… Come? Non…. Ma vedi anche tu questo luogo come lo vedo io? Come… Come puoi non trovarlo rivoltante?”
“Oooh… Come sei schizzinosa!” Continuò la sorella maggiore beffandosi del suo disgusto “Non lo trovi invece magnifico? Non trovi fantastico quel loro ridicolo atteggiamento di superiorità nonostante l’aspetto squallido che non sanno neanche di avere? Non trovi rinfrescante vedere con quale moneta siano stati ripagati per le menzogne che hanno detto? Non ti dà il senso che esista una “Giustizia”, per quanto queste patetiche imitazioni di esseri umani tentino di far credere che è “politicamente scorretto” affermarne l’esistenza?”
“Non… Non ti suscitano neanche compassione?”
“Compassione? Oh, no! È così… Giusto che portino questo aspetto disgustoso! Loro hanno scelto le loro menzogne e a volte hanno persino scelto quelle degli altri… hanno persistito in questa loro vita falsa ed arrogante, sicuri che avrebbero potuto nascondersi dalle conseguenze di una condotta tanto sconsiderata… È un vero Piacere vedere che si sono sbagliati” Concluse mentre il suo ghigno pareva diventare davvero soddisfatto.
Un borbottio gorgogliante giunse alle orecchie Oscure, anche se ovattato dalla membrana. La giovane trasalì un poco mentre i suoi occhi correvano verso il rumore, fissandosi ancora una volta su una di quelle… “persone”… Diversa dalle altre, ma non meno mostruosa, la creatura era molto alta, ma la sua struttura era tutt’altro che un’affascinante e torreggiante figura, assomigliando piuttosto a uno scheletro oblungo le cui estremità fossero state tirate da qualche macchinario da tortura medievale; il capo non aveva capelli, ma cuspidi ossee simili a uncini che spuntavano dal teschio quasi visibile sotto la pelle innaturalmente distesa. L’abominio continuò a gorgogliare per qualche istante, prima che lei realizzasse che in realtà stava pronunciando parole… parole distorte dalla sua oblunga gola.
“…Ehi, ma mi senti?” Riuscì infine ad estrapolare dalla voce della creatura. Il solo vedere quelle cose era già abbastanza insopportabile, ma il dover addirittura rivolger loro la parola fu un’impresa più ardua del previsto che la lasciò per qualche istante senza parole. Fu invece la sua sorella beffarda a prendere la parola per suo conto.
“Sì, sì, scusala, è tanto timida…” Fece con voce un poco maligna “…Dai, non fare la maleducata… questo bel giovanotto era in pensiero per te…” Ancora gli occhi di lei annaspavano un po’ confusi mentre quelli del suo mostruoso interlocutore sembravano rivolgersi verso la sua guida beffarda guardandola con un po’ di sospetto.
“Preoccupato?” Riuscì infine a chiedere lei, anche se la domanda la rivolse a Suspiria, non essendo capace di superare quella sensazione di disgusto che la creatura emanava “Ma… Ci conosciamo? Ci siamo già incontrati?”
“Ma certo!” Continuò Suspiria sempre pungente con il suo tono teatrale “… Il Pink Shocking! Non ricordi?” A quelle parole l’Oscura inizianda trasalì ancora una volta. Non solo ricordava perfettamente cosa fosse il Pink Shocking, cioè la discoteca in cui avrebbe dovuto passare la notte che l’aveva invece vista risorgere, ma ora cominciava anche a temere che quella deformità animata che aveva davanti fosse veramente uno di quelli che aveva chiamato “amici” fino alla sera prima e ai quali si era stretta per avere attenzioni… Pensiero che ovviamente ora non poteva che risultarle ributtante…